Cereali integrali e legumi sono importanti componenti della nostra alimentazione per il loro contenuto di fibra alimentare, proteine, vitamine e sali minerali.
Cereali
All’interno di questo gruppo sono compresi sia i cereali veri e propri (frumento, riso, orzo, mais, farro, avena, segale,…) sia gli pseudocereali (quinoa, amaranto e grano saraceno).
Importante fonte di carboidrati, che dovrebbero rappresentare circa il 50% delle calorie totali della dieta, essi veicolano anche proteine e micronutrienti. Il contenuto nutrizionale è molto più elevato quando abbiamo a che fare con cereali integrali.
NOTA BENE: Tanti prodotti spacciati per integrali sono semplicemente creati aggiungendo un po’ di crusca alla normale farina bianca (avete presente quel pane integrale di colore bianco con dentro puntini più scuri? Ecco. Quello è semplicemente pane bianco con aggiunta di crusca).
Un prodotto integrale dovrebbe derivare dalla macinazione dell’intero chicco! Solo in questo modo potremo beneficiare di tutti i vantaggi.
Perché scegliere l’integrale?
- Riduce il rischio di malattie cardiovascolari (fino al 20%, in base al numero di porzioni consumate ogni giorno).
- Modula la glicemia.
- Contribuisce al controllo del peso corporeo e può favorire la perdita di peso.
- Ha effetti positivi sulla salute del tratto gastrointestinale (ha effetto prebiotico e stimola la peristalsi).
- È un fattore di prevenzione nei confronti di diversi tipi di cancro.
(viene sotto riportato il grafico riportante la correlazione tra consumo di cereali integrali e mortalità per tutte le cause)
Visto quanto sopra, ALMENO metà dei cereali (e derivati) consumati dovrebbero essere integrali.
Legumi
Fagioli, lenticchie, ceci, piselli, fave, soia,… i legumi non sono sostituti delle verdure ma, in sostituzione del pane o del secondo piatto (presentano infatti un buon contenuto sia di carboidrati che di proteine), dovrebbero essere presenti spesso sulla nostra tavola.
Si tratta infatti di alimenti dall’elevato valore nutrizionale: sono una buona fonte di proteine, fibre e micronutrienti come ferro e zinco.
Purtroppo negli anni il consumo di legumi, associato a ristrettezze economiche e alimentazione povera, è diminuito drasticamente in favore di carne e altri prodotti animali divenuti improvvisamente alla portata di tutti.
Oggi, alla luce di recenti studi scientifici, ci battiamo per riportare in auge questo alimento.
Quanti legumi mangiare?
Normalmente si consiglia di consumare i legumi 1-2 volte a settimana al posto del secondo piatto, la nuove Linee Guida aumentano la frequenza a 2-4 volte a settimana (“possono costituire un componente di un primo piatto, un secondo o un componente di un secondo”).
Dato che “nulla vieta un consumo maggiore” io li inserisco nelle diete sia come sostituzione del secondo (almeno 2 volte a settimana) che come sostituzione di pasta, pane e simili incoraggiando i pazienti farne largo uso.
Perché consumarli spesso?
Oltre a proteine, carboidrati complessi, molta fibra, pochi grassi e micronutrienti, i legumi contengono componenti minori benefici per la salute. Un esempio su tutti è rappresentato dai fitosteroli, molecole che a livello intestinale competono con l’assorbimento del colesterolo.
Questo gruppo alimentare:
P.S. Se i legumi vi provocano flatulenza e gonfiore addominale non rinunciate a questi alimenti! Inseriteli nella vostra alimentazione in maniera graduale, tramite piccole quantità di legumi decorticati (si trovano facilmente ceci, lenticchie e piselli) oppure passati in modo da eliminare le bucce esterne.
Con il passare del tempo sarete in grado di digerirli correttamente e la vostra flora batterica intestinale ringrazierà.
FONTI:
RICETTE PER AUMENTARE IL CONSUMO DI CEREALI INTEGRALI: